venerdì 18 gennaio 2008

Tanti auguri!

Dal mio ex blog: 4 settembre 2006
Quella mattina Beatrice era stata svegliata dal suono del telefono. <> Brutto, bruttissimo inizio. Nel frattempo si era alzata, aveva spalancato la finestra e se ne andava in giro scalza per la stanza, come in cerca di un'ispirazione. Improvvisamente si era bloccata. No, non poteva essere oggi. Tornata indietro, all'altezza del calendario si era drammaticamente accorta che il compleanno del "beneamato" era proprio quel giorno. Azz...proprio di lunedì, giorno nefasto per trovare un ristorante aperto. Fingendo di avere tutto sotto controllo aveva dato appuntamento alle nove alla "dolcemetà". Dopo aver passato metà della sua giornata alla ricerca di un posticino gradevole ma soprattutto APERTO e aver avvertito gli amici più stretti, si erano fatte le sette. Due ore le sembravano abbastanza per prepararsi, ce l'avrebbe fatta alla grande. Dopo essersi fatta la doccia, asciugata i capelli, messa le creme, scelto il vestito, vestita, truccata e pettinata, tutto relativamente di fretta, era giusto in ritardo di quel quarto d'ora per arrivare da Lui. Aveva perso diverso tempo per tirarsi su i capelli e neanche a farlo apposta, correndo verso la macchina le erano crollati tutti giù. <>. Non aveva fatto in tempo a pensarlo che innestando la retromarcia con un rumore esagerato si era resa conto di non saper assolutamente guidare con i tacchi. Già era dura camminare su quei cosi, figurarsi il resto! Naturalmente la sua macchina era sprovvista di servo sterzo e aria condizionata, il che comportava due cose: fatica e sudore! Sudata, spettinata e rischiando di spingere un pedale per un altro si avviava verso casa del suo Lui, ma non era ancora finita. Nel prendere le chiavi della macchina aveva rovinato lo smalto che evidentemente non era ancora asciutto. Con un occhio alla strada e uno allo specchietto (non certo per vedere le macchine) stava cercando di accendere la radio quando improvvisamente dal nulla era saltato fuori un gattino. Beatrice inchioda, lo evita. Ancora visibilmente turbata, proseguiva il suo viaggio con un ritardo di ormai trenta minuti, due o tre semafori gialli presi ad una media di 90 km/h ed un pizzico di senso di colpa nel pensare che quel poveretto la stava aspettando per strada. Arrivata all'appuntamento, di Lui nessuna traccia. Cellulare alla mano Beatrice era pronta a scusarsi per il ritardo, quando invece dall'altra parte si era sentita rispondere: "due minuti e scendo, sto finendo di farmi la barba"...silenzio...Che cosaaaa? P.s.ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale e ad ogni modo, dovrete vedervela prima con il mio avvocato!!!(pss...Luciano aiuto!)