Dopo aver caricato i motorini di pinne, racchettoni, ombrellone e borsa frigo i nostri eroi (noi) sono pronti a partire...e cosí, buca dopo buca, arriviamo alla strada principale. A questo punto possiamo scegliere se andare a sud (Es Mitjorn) a nord (Illetes) ad est (Es calo) o ad ovest (cala Saona). Il mare è bello in qualsiasi punto, quindi vale la pena esplorare il più possibile. Unico inconveniente la gente. Troppa. Fortunatamente la concentrazione maggiore si estende nel raggio di 50 metri dal bar/ristorante...camminando poco di più si approda in una zona vivibile. I nudisti sono quasi estinti nel periodo "italiano"...soppiantati da ragazze che non si fanno il bagno per paura di rovinare la messa in piega, rigorosamente munite di cappello da cowboy e accuratissima french ai piedi, o palestrati con ciabattine firmate al seguito. Verso le sei si sta da Dio, la gente va a prepararsi per l'aperitivo per tornare verso le sette e mezza tutta acchittata mentre noi vecchi volponi ne approfittiamo per prenderci una birra senza fare file interminabili e goderci il panorama insieme a qualche sparuto spagnolo. Informazione di servizio: al Pirata, bar/ristorante sulla spiaggia di Illetes, un mojito costa 10 euro ma te lo servono in un boccalone di birra stile October fest. Tornando a noi, una volta sistemato l'asciugamano o ci si tuffa in acqua, o ci si tuffa...nei cazzi degli altri. Trovandosi incastrati a mò di tetris, con la testa in mezzo ad una coppia di milanesi e le gambe su una comitiva di napoletani, anche tenendo l'I-pod a tutto volume non ci si può esimere dal sentire i loro discorsi... "Ué, non è mica che ti rifai le tétte e stai apposto così, ogni dieci anni devi fartele risistemare..."(milanese senza tette) "Ischifo...tutte cò ste cosciette sicche sicche!" (napoletana ben piazzata) "Volendo qui te ne porti a letto uno ogni sera, solo che ora sono stufa, tu sei il ragazzo piú carino dell'isola, te lo giuro!" (romana bugiarda).