Lunedì sera squilla il telefono. "Vorresti fare la stagista al RomaFictionFest? Cominci domani e non ti diamo un soldo". Non ci penso un secondo: "certo!"
Il primo giorno vengo catapultata in questo ufficio che è tutto un fermento, il festival si avvicina e le persone iniziano a dare di matto.
La mia "capa" ancora non c'è. Mi dicono di aspettare, mi metto buona in un angolo a leggere il giornale, squilla il telefono e nessuno risponde. Un omone mi sgrida dicendo che potevo rispondere...l'idea non mi sfiorava lontanamente.
Man mano che l'ufficio si popola vengo sfrattata di sedia in sedia, finchè non mi ritrovo su un trespolo senza schienale e con una rotella in meno. Passo la mattina a studiare volti di attori a me sconosciuti, orari di arrivo e di partenza dei medesimi e mi chiedo cosa mai dovrò fare io in tutto questo. Finalmente arriva l'ora di pranzo, lo deduco dal fatto che le stagiste si sono dileguate. Inseguo l'ultima rimasta e inizio a farle delle domande. Prima di tutto scopro che loro vengono tutte dalla stessa università, che stanno lavorando già da un mese e che io sono stata chiamata all'ultimo per rimpiazzare una di loro che non era stata bene...lei. Ecco spiegato il malcelato risentimento, come biasimarla.
Trangugiato un pezzo di pizza, me ne ritorno in ufficio in attesa che qualcuno mi dica cosa fare. Detto fatto, vengo ceduta in prestito ad un omone di due metri che sta letteralmente impazzendo per cercare di soddisfare le richieste di tutti. Dalle ore 15 di quel pomeriggio a fine festival posso tranquillamente dire di non essermi più fermata.
Continua...
1 commento:
Ciao, volevo scriverti ma non trovo la tua mail...io ho fatto un blog sui viaggi e ho visto che tu hai fatto diversi viaggetti!!!
Magari mi puoi lasciare un commento nel mio blog...ah, mi piacerebbe venire a roma a fare un master...tipo organizzazione di eventi!! Sai consigliarmi qualcosa??
http://viaggi-lowcost.blogspot.com
Federica
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