domenica 27 luglio 2008

La stagista vagante atto II


Il secondo giorno vengo reclutata per fare la talent handler, parola fino ad allora a me sconosciuta. Letteralmente colei che si occupa degli artisti. Ottimo, penso io, proprio quello che non volevo fare. Odio gli attori, non li sopporto. Ci sarà una conferenza su "Ugly Betty" e il mio compito sarà far si che vada tutto bene, che gli attori-produttori vadano alle cene, che abbiano una macchina a disposizione, che si divertano. Dopo quest'esperienza devo rettificare la mia affermazione: non odio gli attori in generale, ma solo gran parte di quelli italiani che si credono chissà chi quando in realtà non sono nessuno.
La prima sera, ero abbastanza nervosa. Dovevo riuscire a coordinare un gruppo di gente che tutti davano per scontato facessero le stese cose: conferenza-anteprima di un film-cena. Troppo facile, c'era chi voleva tornare in albergo a cambiarsi, chi non voleva andare all'anteprima ma solo alla cena, chi viceversa. Il tutto, avendo a disposizione solo tre macchine per 10 persone. Quando credo di aver sistemato tutto, ecco che mi chiama l'ospitone, quello che ho personalmente accompagnato a vedere l'anteprima, quello che se ne doveva stare buono e tranquillo almeno per un'ora e mezza...e invece no, è uscito dalla sala dopo 10 minuti perchè c'era troppa gente. Ok, non perdiamo la calma. "Ti vengo a prendere, dove sei?" (per complicare il tutto, la seguente conversazione si è svolta in spagnolo) "Ma non lo so, in un bar. Sono uscito dalla proiezione e ho camminato". "Ok, non ti muovere. Sai dirmi il nome dellastrada?" "no." SILENZIO "Aspetta, adesso ti passo un signore". Un ignaro passante è stato fermato e si è ritrovato a parlare al cellulare con una pazza (che sarei io). Individuo il bar e mi precipito a prenderlo con una delle macchine a mia disposizione. Lui tutto pacioso voleva rimanere a bere la. Lo convinco a tornare in hotel dove avevo appuntamento con gli altri superstiti. Fortunatamente nel giardino dell'albergo è in corso un'aperitivo. Ci butto tutti e inizio a fare brindisi a suon di champagne. La cena a cui dobbiamo andare, è stata posticipata di un'ora. Ottimo. Al terzo brindisi inizio a preoccuparmi per una delle attrici che è incinta. Mi dice di rilassarmi e mi porge un bicchiere. Continua...

martedì 15 luglio 2008

La stagista vagante parte I

Lunedì sera squilla il telefono. "Vorresti fare la stagista al RomaFictionFest? Cominci domani e non ti diamo un soldo". Non ci penso un secondo: "certo!"

Il primo giorno vengo catapultata in questo ufficio che è tutto un fermento, il festival si avvicina e le persone iniziano a dare di matto.

La mia "capa" ancora non c'è. Mi dicono di aspettare, mi metto buona in un angolo a leggere il giornale, squilla il telefono e nessuno risponde. Un omone mi sgrida dicendo che potevo rispondere...l'idea non mi sfiorava lontanamente.
Man mano che l'ufficio si popola vengo sfrattata di sedia in sedia, finchè non mi ritrovo su un trespolo senza schienale e con una rotella in meno. Passo la mattina a studiare volti di attori a me sconosciuti, orari di arrivo e di partenza dei medesimi e mi chiedo cosa mai dovrò fare io in tutto questo. Finalmente arriva l'ora di pranzo, lo deduco dal fatto che le stagiste si sono dileguate. Inseguo l'ultima rimasta e inizio a farle delle domande. Prima di tutto scopro che loro vengono tutte dalla stessa università, che stanno lavorando già da un mese e che io sono stata chiamata all'ultimo per rimpiazzare una di loro che non era stata bene...lei. Ecco spiegato il malcelato risentimento, come biasimarla.
Trangugiato un pezzo di pizza, me ne ritorno in ufficio in attesa che qualcuno mi dica cosa fare. Detto fatto, vengo ceduta in prestito ad un omone di due metri che sta letteralmente impazzendo per cercare di soddisfare le richieste di tutti. Dalle ore 15 di quel pomeriggio a fine festival posso tranquillamente dire di non essermi più fermata.
Continua...

lunedì 14 luglio 2008

Settimane intense


Chi l'avrebbe mai detto che mi sarebbe piaciuto lavorare tanto, senza guadagnare una lira...e invece eccomi qua, reduce dalla seconda edizione del RomaFictionFest, in qualità di stagista.
Nonostante i pranzi e le cene saltati, le ore passate al telefono, le notti in bianco, la voce che non c'è più e le corse sull'orange carpet (oran carpe' come dice qualcuno), una grande esperienza, sia a livello umano quanto lavorativo. Scusate ma adesso ho bisogno di dormire un pò...stay tuned...